lunedì 21 luglio 2014

Simona Silipo: incontro con un' art performer

Simona Silipo: incontro con un' art performer

Simona Silipo è nata a Cariati in provincia di Cosenza il 2-2-1982, e se qualcuno non l'avesse notato il due è un numero ricorrente nella sua vita. Come direbbe anche Carl Jung.

In occasione della mostra fotografica avvenuta lo scorso 11 luglio abbiamo fatto quattro chiacchiere, ma essendo due nati sotto il segno dell'acquario quello che è uscito fuori è qualcosa di non convenzionale e anomalo, come era lecito aspettarsi.

(D) Shakespeare diceva che Il corpo è come un giardino, e la mente è il suo giardiniere. Sta a noi decidere se in esso piantarvi orchidee o lattuga. Tu ti senti più orchidea o lattuga.
(R) La lattuga da nutrimento al corpo ma l'orchidea ai sensi...quindi...orchidea.

(D) Ti senti di nutrire i tuoi sensi o quelli degli altri? (attraverso questi scatti)
(R) Tutti i sensi in tutti i sensi. Per te ha senso?
(D) Osservando le tue foto mi torna in mente un libro di Paul Auster in cui il protagonista scattava con perizia ogni giorno una foto nello stesso punto della strada. Anche tu scatti ogni giorno una foto utilizzando un’ altra prospettiva e un altro mezzo espressivo o soggetto: te stessa. Come nasce questa esigenza e perché?
(R) E' un percorso iniziato tempo fa che si protrae sistematicamente per osservare evoluzioni e involuzioni dell'essere.
(D) Dove ti ha condotto questo percorso? (e non dirmi al vintage zone!)
(R) (Simona ride, per via della mia battuta)
Parte da una figura emblematica: mani che si arrampicano su di un muro. Questo scatto richiama un famoso video estrapolato da The Wall dei Pink Floyd "Is there anybody out there" ( stesso titolo dell’istantanea) che richiama il bisogno di superare i nostri limiti, quel maledetto muro che troppo spesso siamo noi per noi stessi. Andare al di là per vedere se effettivamente... c'è "qualcuno" lì fuori:la parte di noi che è al di sopra di ogni confine con se stessi e con gli altri.

(Considerazione)
Ecco che ritorna il due e il dualismo, segno caratteristico del personaggio e della personalità vibrante e vitale di Simona.

(R) Il percorso si espande fino ad arrivare a dei piedi visti dall'alto: il muro è stato scavalcato e davanti una strada che lascia presupporre l'infinito. E il cammino verso l'infinito viene intervallato da tutti i possibili tentativi di osare: è il coraggio nel mostrarsi in tutte le proprie sfaccettature.
Non è solo un percorso personale,anzi, a dispetto del nome della mostra, non ha niente di personale davvero. Non si tratta puramente di espressione narcisistica per quanto ve ne sia una componente non di poco conto. E’ il cammino interminabile di una donna vista nei termini di essere umano, nella sua dualità, tra vizi e virtù.
Quindi anche un uomo può trovare in quegli scatti (a meno che non si fermi alla mera immagine) un messaggio che possa in qualche modo riguardarlo da vicino. C'è una componente voyeristica nei termini della contemplazione del messaggio non del soggetto ritratto in sé.

(D) La musica rock per te è la colonna sonora del tuo modo di essere. Al Vintage Zone nel corso della mostra c'erano tre ottimi musicisti. Il tuo rapporto con la musica e con le immagini quanto conta e cosa rappresenta oggi?
(R) Molte delle foto che ho portato in vernissage hanno il nome di canzoni o addirittura di album come quella che mi ritrae nella mia stanza cui ho dato il nome di Morrison Hotel. Credo che ogni istante (e istantanea) abbia il diritto di una degna colonna sonora.
Sottoscrivo tutto quello che hai appena detto, chissà come mai.
(D) Un’ultima domanda d’obbligo. Quali sono i progetti a cui stai attualmente partecipando e quali i progetti futuri che vorresti realizzare.
Ho avuto diverse proposte, alcune decenti, altre un po’ meno. Di sicuro mi sono ritrovata ad essere attrice senza sapere di esserne in grado. A Dicembre la prima (e spero non ultima) di Floralia, un film di Graziano Misuraca. Probabili anche collaborazioni musicali e teatrali.Poi ovviamente la "pace nel mondo" e avere una famiglia...possibilmente dislocata.

Considerazioni finali

Simona Silipo è un personaggio fuori da ogni schema e da ogni scrivania, anche se sarebbe il sogno di molti vederla sbucare da sotto. Si tratta senza dubbio di una personalità complessa e di spessore, prima di tutto umano, per quella che sotto certi aspetti potrebbe essere la Marina Abramovic dell’alto Ionio cosentino. Una personalità che nel territorio locale abbellisce e accresce con il suo intuito e la vitalità quello che è un centro culturale, pulsante e romantico dell’estremo sud. Vedere per credere, e soprattutto svelare per vedere. Questo è molto altro si nasconde dietro Simona Silipo.

Dario Greco (l’intervistatore)

Sono un blogger professionista, una mente creativa che si muove con libertà espressiva nel web. Performer, attore per caso, autore di monologhi, ma soprattutto ideatore di contenuti per i social network. Collaboro con 2bepop.net e con leoriginidelmale – il blog. Ho da poco realizzato con Roberto Gentili una fiaba illustrata dal titolo “La bambina dagli occhi pistacchio”. Da grande vorrei diventare una ballerina di fila.

(redazione cafè europa)



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