martedì 15 ottobre 2013

Il Seitan in cucina

Il Seitan è un alimento d’origine vegetale molto usato nella cucina vegetariana in alternativa alla carne per realizzare piatti nutrienti e gustosi. Un ingrediente versatile dall’elevato contenuto proteico ottenuto dalla lavorazione della farina di grano, che si integra bene nell’alimentazione soprattutto vegetariana, totalmente privo di colesterolo e di grassi e adatto a tutte le diete. Spesso sentiamo parlare di Seitan e di glutine, e forse è meglio spendere qualche parola in più per fare chiarezza.

Come altre farine di cereali anche la farina di grano tenero o frumento contiene due componenti fondamentali, l’amido e il glutine, che è la parte proteica del grano, in percentuale circa del 15%. Il procedimento di separazione dell’amido dal glutine impastando la farina con acqua e lavando poi l’impasto in acqua corrente permette di estrarre il glutine dalla farina, ottenendo una specie di gomma giallina ed elastica quasi inutilizzabile allo stadio iniziale. Con la successiva bollitura in acqua insieme alla salsa di soia (tamari o shoyu), il sale marino, le alghe e altri aromi, si ottiene il Seitan vero e proprio, pronto per essere cucinato in molti modi.

Il seitan viene cotto ed insaporito in acqua con salsa di soia (shoyu o tamari), alga kombu, sale. Il frumento contiene quattro proteine, di cui due idrosolubili e due no; una delle due proteine non idrosolubili si chiama glutine.

È ideale per un’alimentazione vegetariana o di semplice riduzione di cibi di origine animale e di colesterolo, grassi e calorie.
Il seitan ha un apporto proteico elevato (18%) e contiene pochi grassi (1.5%); comunque la composizione in amminoacidi delle sue proteine è “povera”, dato che il glutine è una proteina sbilanciata, contenendo una scarsa quantità dell’amminoacido lisina[1].
Di aspetto simile alla carne, il suo sapore è invece più delicato e la sua consistenza più morbida, anche se spesso quest’ultima varia da un tipo di seitan all’altro.

In commercio è possibile trovare seitan al naturale, oppure alla piastra, a cubetti, affettato come antipasto, affumicato, aromatizzato, usato anche per produrre prodotti simili a würstel con affinità di sapore a quello animale, è altamente digeribile e quindi adatto a bambini ed anziani; essendo ricavato dal glutine è sconsigliato per chi ha problemi di celiachia o di intolleranza.
Le calorie sono intorno alle 120 per 100 gr di prodotto, quindi simili a quelle della carne, senza però i grassi saturi e colesterolo di quest’ultima. Il seitan può essere cucinato in moltissimi modi e le preparazioni sono molto simili a quelle della carne, con però il vantaggio di essere molto più veloci, poiché il seitan è un alimento già cotto.

Kofu e Seitan

“Kofu, glutine di grano”. Così era chiamato il Seitan nell’antica tradizione culinaria giapponese, introdotto in quel paese dalla Cina da alcuni monaci buddisti e divenuto molto popolare nei templi zen, molto usato poi nella cucina vegetariana e macrobiotica. Nel suo libro “The art of just cooking” Lima Ohsawa dice “il kofu è una valida fonte di proteine che può essere mangiata in qualsiasi stagione. E’ delizioso nelle minestre, negli stufati e mescolato alle verdure saltate. Le fettine di kofu somigliano alla carne, ne hanno la consistenza e anche il gusto.”  Seitan, glutine di grano, kofu, tanti nomi diversi per lo stesso alimento, antico e moderno al tempo stesso, già conosciuto in passato e anche oggi apprezzato da molti. Una valida fonte di proteine vegetali che può diventare la base di tanti piatti golosi da portare sulla nostra tavola. Un vero caposaldo della cucina vegetariana che permette di variare creativamente i menù giornalieri e realizzare una grande varietà di appetitose ricette.

Il seitan fai da te

Ormai il Seitan si trova già pronto e confezionato sottovuoto anche nei supermercati, oltre che nelle erboristerie e nei negozi d’alimentazione naturale. Ma può essere preparato anche in casa con un semplice procedimento manuale partendo dall’ingrediente di base, la farina di grano. Procedimento abbastanza lungo, che oltre a un notevole risparmio economico offre però la soddisfazione del fai da te. La preparazione del Seitan fatto in casa è semplice, richiede solo tempo e pazienza, e consiste in 3 fasi, la preparazione dell’impasto, il suo lavaggio e la successiva bollitura.
Ecco la ricetta base per il Seitan fatto a mano. Si comincia mettendo sul fuoco una pentola abbastanza grande piena per ¾ di acqua, insieme a odori a piacere (sedano, carota, prezzemolo, basilico, qualche pomodorino..), 2 cucchiai rasi di sale marino, 10 cucchiai di tamari o shoyu (salsa di soia), e 3 o 4 grossi pezzi di alga kombu, portando tutto a ebollizione. Mettete poi 1 kg di farina bianca (meglio biologica) in una ciotola, aggiungete qualche pizzico di sale, e impastate con acqua lavorandola bene come per fare il pane, ma senza lievito. Lasciate riposare un po’ l’impasto coperto da un panno. In un colino fine lavate poi l’impasto in acqua corrente, avendo l’accortezza di mettere il colino dentro un una ciotola per far sì che i pezzetti dell’impasto che si sfaldano durante il lavaggio non si disperdano. Il lavaggio in acqua permette la separazione del glutine dall’amido che andrà via con l’acqua, e quando l’acqua non sarà più bianca ma trasparente il glutine si compatterà da solo.

Ingredienti

- 2 kg di farina manitoba, di elevata qualità e ad elevata concentrazione proteica, reperibile presso i supermercati (2 kg saranno sufficienti per ottenere circa 1000 gr di seitan)
- un po’ di verdura per il brodo con cipolle, carote e sedano a cui si può aggiungere salsa di soia e qualche spezia a piacimento;
- farina, acqua, sale e un po’ d’olio per l’impasto.

Innanzitutto vediamo come preparare l’impasto: si versa poco a poco farina, sale ed un po’ d’acqua per ottenere un impasto il più possibile omogeneo; si continua a lavorarlo e a stenderlo per renderlo morbido e non appiccicoso.

Quando è pronto si crea una palla da lasciare a riposare per circa 15-20 minuti. In seguito si procede al lavaggio del composto ottenuto, utilizzando semplicemente uno scolapasta (questa prima acqua di lavaggio si può riciclare per utilizzare la farina rimasta sul fondo dopo un’attesa di 4 ore): si deve sciogliere tutta la parte solubile nell’acqua fino a che non diventa bianca.
Si procede ad ulteriori lavaggi fino a che l’acqua diventa quasi limpida.

Una volta ottenuto un seitan il più possibile ‘pulito’, lo si fa asciugare bene. In seguito si può personalizzare facendolo insaporire con salsa di soia e altri ingredienti come spezie, legumi, funghi, etc.

Occorre quindi lasciar riposare ancora per 15 minuti disponendo il seitan su un tessuto pulito o su delle garze e chiudendolo per evitare che si apra durante la cottura. Si può pertanto continuare mettendo il seitan nel brodo precedentemente preparato: lasciar cuocere per circa 50 minuti (o 30 minuti circa utilizzando una pentola a pressione). Una volta terminata la cottura, il seitan va fatto raffreddare e si può affettarlo. Aggiungere un po’ di salsa di soia al brodo scolato e poi immergervi il seitan. Infine si lascia raffreddare meglio in frigo.

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